Da Potenza un cantiere scuola per la sostenibilità e l’integrazione

Arriva da Potenza un segnale forte sul ruolo che le scuole edili possono svolgere non solo a sostegno del lavoro e della professionalità o della sicurezza in edilizia, ma anche per favorire l’integrazione dei migranti nel nostro Paese.

Da pochi giorni, infatti si è concluso il “cantiere scuola” promosso e gestito dall’EFMEA di Potenza nel vecchio edificio dell’area ex scalo merci ferroviario Santa Maria, che ha visto protagonisti 9 lavoratori immigrati chiedenti asilo provenienti da diversi Paesi.

Il cantiere si inserisce all’interno del progetto nazionale “Green Stations” promosso in collaborazione da Legambiente e Ferrovie dello Stato e RFI, con il quale si intendono recuperare edifici abbandonati e degradati da restituire alle popolazioni locali e destinati a servizi informativi volti a favorire una cultura della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente.

“Il progetto – racconta Donato Claps  presidente dell’ente scuola di Potenza – trae la sua origine in occasione della manifestazione interregionale organizzata a Potenza nell’autunno scorso dedicata ad Ediltrophy, dove abbiamo avuto una grande partecipazione e tra i nostri partner c’era anche Legambiente. Tra le squadre che hanno partecipato alla gara interregionale abbiamo inserito anche una coppia di lavoratori immigrati che frequentavano la nostra scuola. Due lavoratori di un gruppo che ormai conta oltre 70 persone. Un’esperienza che ha portato i due ragazzi ad assicurarsi il primo premio a Bologna alle finali nazionali per quanto riguarda la sicurezza. Un aspetto non secondario che è il risultato della grande attenzione, disponibilità e forza di volontà di questi giovani stranieri che hanno dimostrato una tenacia ma anche una qualità di mestiere che ci ha sorpreso molto positivamente. Così quando Legambiente ci ha proposto di partecipare al progetto per il recupero dell’edificio della stazione abbiamo accettato con entusiasmo e abbiamo collaborato concretamente. “

La riqualificazione ha visto coinvolti oltre ai ragazzi della scuola anche alcune aziende locali come il colorificio Lamorte unipersonale Srl, azienda radicata nel territorio regionale e uno dei maggiori fornitori di materiale edile della regione Basilicata che ha favorito la partecipazione di Caparol e Rockwool nella qualità di sponsor. In particolare la Caparol ha messo a disposizione del cantiere scuola il personale specializzato del cappotto di lana di roccia. Un ruolo importante lo ha svolto sul piano della formazione anche l’Inail che ha seguito tutto l’iter del cantiere.

Per Claps il cantiere scuola della green station di Potenza “è uno dei progetti a cui teniamo di più, non solo per il valore sociale, ma anche perché riteniamo che il nostro sistema bilaterale di formazione debba misurarsi concretamente con i problemi che i nostri territori si trovano ad affrontare e quello dell’integrazione è uno dei più delicati e nel cui ambito la formazione, come abbiamo dimostrato con i fatti costituisce uno strumento dalla enormi potenzialità. E’ stata un’esperienza  eccezionale sotto più punti di vista. Innanzitutto abbiamo valorizzato la nostra capacità di formatori, in secondo luogo abbiamo valorizzato una decina di persone e di lavoratori che attraverso la dimostrazione pratica si sono fatti conoscere ed apprezzare. Infine abbiamo facilitato le relazioni tra immigrati e popolazione locale.”

Gli fa eco il vicepresidente dell’EFMEA  Cosimo Damiano Paolicelli  per il quale si tratta di “un’esperienza il cui valore trascende la nostra missione come scuola edile e che si colloca come una vera e propria best practice sul piano dell’integrazione e del superamento delle contrapposizioni tra popoli ed etnie diverse. L’esperienza di formazione con questo gruppo di immigrati ci ha insegnato due cose importanti. La prima che queste persone sono un valore per tutti, perché hanno voglia di integrarsi e di dare il loro contributo alla crescita e al miglioramento del nostro territorio. Il secondo insegnamento è che il coinvolgimento dei migrati in progetti concreti consentono ai nostri concittadini di conoscere e di apprezzare l’umanità ma anche la grande professionalità della maggioranza di loro, creando un clima di solidarietà concreta, non formale ma basata sulla conoscenza reciproca. La conferma di ciò ci viene dalla richiesta di alcune imprese locali interessate ad assumere gran parte dei lavoratori che hanno lavorato nel recupero della stazione.”

Per il presidente del Formedil Massimo Calzoni “siamo di fronte a un’esperienza importante dal punto di vista formativo che ha altresì un significato che va oltre la nostra missione istituzionale. E’ un esempio in cui un settore che troppo spesso viene considerato poco attento ai temi sociali e al bene comune, sceglie di contribuire concretamente a restituire ai cittadini un bene inutilizzato e abbandonato. Un esempio concreto di impegno contro il degrado e per una rinascita del patrimonio esistente a fini sociali e a sostegno di percorsi virtuosi di salvaguardia e di attenzione all’ambiente. Credo che sia importante valorizzare quanto fatto da Potenza allargandolo anche ad altre realtà territoriali.”

Martino Almisisi

 

Articolo tratto da "CIVILTA' DI CANTIERE"

 

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